La lavorazione della pietra risale alla preistoria quando i nostri antenati cercavano quelle che gli permettevano di fabbricare armi e strumenti indispensabili alla loro vita. Alcune gemme, hanno suscitato l’ammirazione di popoli e civiltà assai differenti. In Cina, la più stimata delle pietre, fu la giada che lavorarono sin dalla fine del secondo millennio prima della nostra era. Altre gemme, come la corniola, hanno conosciuto un favore unanime presso tutti i popoli antichi. Il quarzo e le giade erano utilizzate per la fabbricazione di utensili preistorici presso i Sumeri, i lapislazzuli, l’ossidiana, la corniola, le agate e i diaspri erano tagliati o incisi a forma di sfera perforata, sigilli, amuleti, tazze, fiori ed altri oggetti. L’Europa produceva poche gemme di valore, dalle Alpi proveniva il cristallo di rocca molto puro, dalla Boemia il celebre granato piropo, dalla Germania l’agata, dalla Francia l’ametista. Fu, però, proprio in Europa che si prese l’abitudine di tagliare le pietre preziose in modo regolare e si perfezionò la tecnica del taglio dei diamanti. Tra le varie pietre conosciamo il diaspro, il granato, l’ematite, la madreperla, l’opaline, il quarzo di tantissimi colori, i lapislazzuli, il rubino, lo smeraldo, la tormalina, lo zaffiro, l’acquamarina, l’agata, il corallo, le perle, le perle barocche, l’occhio di gatto, l’occhio di tigre e tantissime altre. Moltissime di queste pietre si trovano nelle creazioni di Iolanda Vetere.
